Mi mancavano queste pagine.
Mi mancava la voglia e la testa.
Mi mancava pubblicare una ricetta.
Mi mancava cucinare seriamente e con amore.
Mi mancava mettere le mani in pasta e riempirmi di farina.
Mi mancava dedicarmi alle foto e innamorarmi ancora una volta di quelle mani. Le sue.
Oggi torno finalmente a pubblicare, con una ricetta che ho adorato, respirato e sbocconcellato a cuore aperto e mi ha fatto tornare il sorriso. Perché nonostante il tempo per tutto sia poco, ogni tanto dedicarsi al pane fatto in casa è davvero un momento speciale che rasserena l’animo.
Questa pagnotta è deliziosa, profumata, ricca di farine diverse tra loro e soprattutto semplicissima, con una mollica compatta è una bella crosta croccante, resa tale dal vapore di una teglia posta sul fondo del forno.
E così spero di poterlo salutare questo forno, che mi ha fatta dannare con i suoi mille difetti e che forse la prossima settimana lascerà spazio ad un nuovo arrivato. Incrociamo le dita!
La ricetta, modificata e riadattata, l’ho presa da Pane rustico, un bellissimo volumetto di cui vi parlerò nel prossimi giorni nel nuovo capitolo de I miei libri di cucina preferiti.
- -330 ml acqua tiepida;
- -12 g lievito di birra fresco;
- -1 cucchiaino miele;
- -260 g farina di tipo 1 Petra;
- -150 g farina di farro monococco;
- -90 g farina integrale Petra 9;
- -8 g sale;
- -1 cucchiaio olio extravergine d'oliva;
- -farina di grano duro per la spianatoia e cottura.
- Sciogliete il lievito nell'acqua tiepida, unite il miele e versate nella planetaria (è un impasto con media idratazione, potete tranquillamente impastarlo a mano).
- Aggiungete le farine e azionate il gancio a foglia e quando gli ingredienti iniziano ad amalgamarsi unite il sale e versate l'olio.
- Fate impastare per qualche minuto finché avrete una massa compatta, spolverate con farina di grano duro la spianatoia e lavorate l'impasto formando una palla.
- Rimettete nella ciotola, coprite con pellicola e fate lievitare in luogo caldo (22-24 gradi) fino al raddoppio.
- Prelevate l'impasto dalla ciotola, spolverate nuovamente con farina di grano duro la spianatoia e sgonfiate la sfera, quindi fate due giri di pieghe a 3 e riformate una palla.
- Spolverate lievemente una teglia da forno e poggiatevi la pagnotta, coprite con pellicola lasciata morbida (non tesa, altrimenti impedirà la lievitazione) e fare maturare perfino al raddoppio per circa un'ora e mezza.
- Nel frattempo scaldate in forno e portatelo a 220 gradi e mettetevi sul fondo una piccola teglia colma d'acqua.
- Quando l'impasto sarà maturo praticate dei tagli a piacere con una lametta affilata, spolverate con farina di grano duro ed infornate.
- Dopo circa 20 minuti togliete la teglia con l'acqua e fate cuocere altri 20 minuti.
- Controllate che sia dorato e che il fondo, bussando, suoni vuoto.
- Togliete dal forno e fate raffreddare su una griglia
14 Comments
tizi
12 Gennaio 2016 at 10:01tra i miei propositi per l’anno nuovo sicuramente c’è quello di prendere confidenza con i lievitati! il profumo del pane fatto in casa non ha prezzo, specialmente se è una ricetta genuina e rustica come questa! mi sa che prenderò spunto 😉
Monica Giustina
18 Gennaio 2016 at 16:28Prendi spunto quanto vuoi! Io ho poco tempo, altrimenti sfornerei il pane ogni settimana, inebria la casa di profumo fragrante e poi impastare è sempre bellissimo. Grazie!
Anna Rita
13 Gennaio 2016 at 18:25Fare il pane non è cosa da poco. E’ quell’azione che ti rimette in contatto con il mondo…e con se stessi 🙂 e il tuo risultato si vede che ti ha fatto bene. E’ delizioso!
Monica Giustina
18 Gennaio 2016 at 16:29Anna grazie mille. Io appena posso mi tuffo negli impasti, in quegli alveoli intriganti e mi perdo tra le nuvole di farina <3
Ale _ Dolcemente Inventando
14 Gennaio 2016 at 13:27ciao cara, che bel pane e che bella forma ha! Complimenti! come stai amica? Come va ora col forno? Mi pare alla grande! Un grosso abbraccio,Ale
Monica Giustina
18 Gennaio 2016 at 16:31Ciao. Guarda, ‘Come stai’ è una domanda strana ultimamente, non lo so proprio dire.
Il mio forno schifoso sta tirando gli ultimi, questo pane l’ho dovuto cuocere appoggiandomi alla porta perché non sta più completamente chiusa e parte la resistenza di continuo. Nei prossimi giorni finalmente arriva quello nuovo e non vedo l’ora. Un bacio grande!
Margherita
16 Gennaio 2016 at 9:32Come dire, mi hai letto nel pensiero… quanto sarà bello fare il pane? Nonostante non mi possa definire un’esperta, ne, tantomeno una brava, fare il pane é veramente una gran bella abitudine. Immagino che una fetta, ma facciamo anche due, di questo tuo pane al farro con un velo di burro salato debba essere veramente speciale! Un bacione grande, buon we!
Monica Giustina
18 Gennaio 2016 at 16:32Margherita ciao!! Eh si, il pane è un’abitudine bellissima da fare e che non mi stancherei mai di riproporre. Uh il burro salato, la sola idea mi fa impazzire…baciotti <3
Nicol
18 Gennaio 2016 at 8:42Con calma, ma ce la faccio pure io a passare da qui.
Bentornata e, ciao ciao forno vecchio e dispettoso 😀
Il tuo panozzo è bellissimo, perfetto e sa proprio di casa, di una merenda fatta con calma, con una fetta di pane con burro (tu che ce l’hai buono!) e marmellata di fragole magari…
Che voglia!
Brava amica mia <3
Monica Giustina
18 Gennaio 2016 at 16:33Prepariamoci a salutarlo, con gli onori di un vecchietto che più o meno ha sempre fatto il suo dovere, e lascerà il posto ad uno sicuramente più tecnologico e con bollette più light…speriamo sia come spero!
Mmmm quella merenda che mi proponi a vorrei subitisssssssssimo
Bacini tesor
Marghe
18 Gennaio 2016 at 11:24Questa è la pagnotta perfetta: se dovessi chiudere gli occhi e immaginarla, me la sognerei proprio così, con la sua forma rustica e classica, quella crosta croccante, le mani del tuo cuore che la porgono.
Meraviglia pura.
Un abbraccio forte Moni
Monica Giustina
18 Gennaio 2016 at 16:34Marghe tu mi capisci e mi abbracci sempre con le tue parole dolci. Grazie per la tua visita, e grazie di esserci in ogni momento. Un abbraccio giga <3
Selene
21 Gennaio 2016 at 16:02Che meraviglia questa pagnotta … è proprio vero quando non si ha la testa impastare fa bene all’anima e allo spirito chissà perche 🙂
Bravissima
buona giornata Selene
Monica Giustina
26 Gennaio 2016 at 11:10Si, il pane mi rilassa, mi fa fuggire con la mente e adoro perdermi nelle sue alveolature. Grazie mille :*