
Gennaio è finito, e con lui anche la mia partecipazione all’MTChallenge nel ruolo di terzo giudice.
E’ stato un mese lungo ed impegnativo, ma bellissimo.
Ho visto quasi 140 versioni di canederli, ho letto ricette e ricordi sulla neve, sugli sci, o semplicemente di luoghi meravigliosi che rimangono nel cuore.
I canederli, nel loro essere un piatto derivante dalla cucina povera e del ricilo, parevano una sfida semplice e forse banale, ed io stessa sono rimasta stupita dai piatti preparati per questa challenge.
Una prevalenza di ricette tecnicamente perfette, per una preparazione che solo l’esperienza permette di realizzare bene, sia esteriormente che nell’interno. La necessità di coesione ed equilibrio tra gli elementi è stata assorbita e reinterpretata in varianti territoriali, fantasiose e a volte geniali che mi hanno spesso entusiasmata e resa felice.
Felice di vedere un livello tecnico così alto, una capacità di abbinamento di sapori, aromi e consistenze fantastica e tantissima inventiva, dimostrando che spesso la semplicità presenta risvolti inaspettati.
Ho visto quasi 140 versioni di canederli, ho letto ricette e ricordi sulla neve, sugli sci, o semplicemente di luoghi meravigliosi che rimangono nel cuore.
I canederli, nel loro essere un piatto derivante dalla cucina povera e del ricilo, parevano una sfida semplice e forse banale, ed io stessa sono rimasta stupita dai piatti preparati per questa challenge.
Una prevalenza di ricette tecnicamente perfette, per una preparazione che solo l’esperienza permette di realizzare bene, sia esteriormente che nell’interno. La necessità di coesione ed equilibrio tra gli elementi è stata assorbita e reinterpretata in varianti territoriali, fantasiose e a volte geniali che mi hanno spesso entusiasmata e resa felice.
Felice di vedere un livello tecnico così alto, una capacità di abbinamento di sapori, aromi e consistenze fantastica e tantissima inventiva, dimostrando che spesso la semplicità presenta risvolti inaspettati.
Ed è stato proprio questo uno degli elementi che ha visto me e la prodigiosa Alessandra (che ringrazio di cuore, per avermi accompagnata per mano in questa bellissima avventura, che mi ha fatto crescere molto, e mi ha insegnato tantissimo) perfettamente concordi nel giudicare la ricetta di Annarita, i Canederli ai piselli, menta e fiori eduli, vincitrice.

E’ stato amore a prima vista, appena sono arrivata sul suo blog.
Ne ho adorato gli aromi, gli abbinamenti, ed anche i colori. E’ ricca di profumi, armonica e ben pensata, con elementi che seppur semplici si rivelano attraverso quei fiori eduli che io personalmente adoro. Creativa e intelligente, è la rappresentazione perfetta di una reinterpretazione studiata in tutte le sue sfumature.
Equilibri delicati che si sfiorano, elementi che creano accenti e note uniche, sottili crescendo armonici senza stonature.
Ma, nonostante questo colpo di fulmine, non è stato così semplice decidere.
Come dicevo prima, mi avete piacevolmente stupita su tutti i fronti.
Come dicevo prima, mi avete piacevolmente stupita su tutti i fronti.
Ho iniziato fin dalla vostra prima ricetta, a stilare una lista sul mio computer, con impressioni, valutazioni ed elementi positivi e negativi, evidenziando le ricette che più mi colpivano.
Ce ne sono dieci che ho messo in risalto, perché purtroppo solo una si può scegliere, e quindi ho voluto restringere al massimo il campo, ma moltissime altre meritavano.
Ce ne sono dieci che ho messo in risalto, perché purtroppo solo una si può scegliere, e quindi ho voluto restringere al massimo il campo, ma moltissime altre meritavano.
Tra le varie, mi sono piaciuti molto i Macro-canederli di Lou, i Canederli affumicati di Mari, la reinterpretazione di Annalena con i Canederli di pane alle noci, i Canederli al radicchio di Sandra e il territorio nel piatto di Cristina ed i suoi Canederli al baccalà.
Poi ci sono i Canederli alla liquirizia di Fabiana, il cuore nel piatto di Mai con i Canederli ai funghi secchi, l’abbinamento di Nicol nei Canederli al topinambour, i Canederli ai cardi di Cristiana e la minestra reintrerpretata nei Canederli di mangone di Ely.
Questi sono quelli che mi sono portata nella mente tra il 29 e ieri, e sui quali ho meditato a lungo, ovviamente insieme a quelli di Annarita.
Non c’è un elemento univoco che mi ha fatto scegliere per questi, ma tante piccole cose, che siano gli equilibri, il ragionamento, l’idea di base, i profumi, la particolartà o la genialità.
Moltissime altre erano ben fatte, mi avete dato moltissimi spunti per le mie prossime scorte e soprattutto mi avete emozionata tanto.
Non c’è un elemento univoco che mi ha fatto scegliere per questi, ma tante piccole cose, che siano gli equilibri, il ragionamento, l’idea di base, i profumi, la particolartà o la genialità.
Moltissime altre erano ben fatte, mi avete dato moltissimi spunti per le mie prossime scorte e soprattutto mi avete emozionata tanto.
Vi ringrazio per l’entusiasmo, per la passione e per averci provato anche quando non eravate molto convinti, regalandomi un mese speciale.
Grazie, di cuore!
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