Amo girovagare per prati e mercati. Mi piace il colore degli ortaggi freschi, e la primavera, con la rinascita della vegetazione, è la stagione che maggiormente mi ispira.
Qualche giorno fa sono andata al mercato, ho comprato agretti, bruscandoli (gli apici della pianta del luppolo, che NON sono asparagi selvatici) e dei bellissimi pomodori piccadilly, e mentre andavo a sistemare il mio bel rabarbaro piantato da poco (che questa mattina ho trovato dall’altra parte del prato, estirpato, rinsecchito e smangiucchiato…quindi anche quest’anno niente rabarbaro di casa) ho raccolto tantissimi carletti (che qui da noi si chiamano sciopetìn) ed ho portato tutto a casa.
Normalmente con gli sciopetìn ci faccio il risotto, ma con tutte queste primizie volevo qualcosa di diverso, ricco, ma pur sempre semplice e così ho tirato fuori per tempo la pasta fillo dal freezer (qui non la trovo mai, così appena mi sposto e la trovo, faccio scorta e la congelo) ed ho realizzato queste mini quiche colorate.
Il pomodoro l’ho lasciato intero in modo da mantenerlo compatto, però fate attenzione a non fare come Fantozzi mettendolo in bocca appena uscito dal forno perché scotta parecchio!!
Armatevi di cestino da picnic, fate una passeggiata e gustatevi all’ombra di un albero queste mini tortine e non ve ne pentirete!
- -1/2 rotolo pasta fillo;
- -70 g agretti;
- -70 g sciopetin (carletti);
- -60 g bruscandoli;
- -1 scalogno;
- -2 uova;
- -100 ml latte fresco;
- -4 cucchiai parmigiano grattugiato;
- -olio d'oliva delicato;
- -sale&pepe;
- -4 pomodorini (ciliegia o piccadilly).
- Accendete il forno a 180 gradi.
- Lavate e mondate delicatamente le erbette e tritatele grossolanamente. Affettate finemente lo scalogno e fatelo rosolare per un minuto in una padella con due cucchiai d'olio, poi unitevi le erbette, salate e fate ammorbidire a fuoco medio per circa 5 minuti mescolando spesso. Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare.
- Nel frattempo mettete da parte la metà del rotolo di pasta fillo (che nei prossimi giorni vi mostro una ricettina facile per utilizzarlo) e dividete in 4 quadrati la metà restante.
- Unite in una ciotola 3 cucchiai d'olio d'oliva delicato (o di semi) ed uno di acqua, emulsionate con un pennello e passate la superficie dei primi quadro quadrati di pasta. Usate ognuno per foderare uno stampino da quiche alto (4-5 cm, oppure potete anche tenere i fogli interi e foderare una teglia da 18 cm).
- Spennellate anche il secondo foglio diviso in 4 e disponete i quadrati con gli angoli sfalsati rispetto allo strato precedente.Proseguite, inumidendo e sovrapponendo negli stampi i vari fogli, ottenendo uno strato piuttosto spesso, fino a terminare la pasta.
- Sbattete leggermente in una ciotola le uova con il latte, il parmigiano, qualche macinata di pepe nero e una spolverata di sale (leggera).
- Dividete nei quattro cestini di fillo le erbette, irrorate ognuno con 1/4 di composto di uova, rifinite con un pomodorino lavato ed infornate per circa 20 minuti.
- Sfornate, lasciate intiepidire e servite.
18 Comments
Marghe
4 Maggio 2015 at 16:43Carinissime e anche molto buone, con queste verdurine di stagione super saporite!
Danno freschezza e sanno di buono, mi siederei volentieri su una coperta a gustarne un paio (una non sarebbe abbastanza, già lo so!!) 🙂
Monica Giustina
5 Maggio 2015 at 8:36Per me le verdure di stagione, magari dell’orto, sono invitanti e meravigliose e appena posso le sfrutto per qualche piattino! Bacino
Chiara
4 Maggio 2015 at 18:05Moni <3 sai che la mia mamma sabato dopo aver comprati gli agretti al mercato del contadino mi aveva giusto chiesto se conoscevo qualche ricetta per prepararli in modi sfiziosi?! Le proporrò assolutamente la tua ricetta…anche se da noi la pasta fillo proprio non si trova, mi accontenterò della brisée.
baci, Chiara
Monica Giustina
5 Maggio 2015 at 8:38Ma si, vai di brisée! Gli agretti sono super, rimangono un po’ croccantini! Puoi anche scottarli brevemente e usarli come nido per raccogliere un uovo poché!! Smack
Francesca P.
4 Maggio 2015 at 22:09Ahaha, sto ridendo per un dettaglio e so che tu capisci quale… siamo riuscite a comprare lo stesso vassoio in un negozio con mille cose, incredibile! I gusti in comune… 😉 Si estendono anche alle ricette, trovo invitante tutto quello che proponi e questi fagottini sono bellissimi e originali! Io che amo dare attenzione agli ingredienti, vorrei dedicare un post ai bruscandoli anche se non li ho mai visti nè assaggiati… ma mi ispirano! Chissà se li troverò in uno dei miei mercati del cuore!
Respiro aria di campagna, che voglia di pic nic e di libertà …
Monica Giustina
5 Maggio 2015 at 8:39Eheh quando sono passata da te ho riso anche io 😉
E’ vero, qui c’è aria di campagna. I bruscandoli qui li trovo ovunque (a differenza delle fave che le ho comprate a Roma!!), secondo me in qualche mercato fornito li trovi.
Baciotti!
Claudia
5 Maggio 2015 at 0:49Mettono tanta allegria solo a vederli questi cestinetti di pasta fillo! Ma davvero abiti sulle dolomiti? ho un rapporto speciale con quesi posti, ci andavo spessissimo da bambina!
Un bacio:*
Monica Giustina
5 Maggio 2015 at 8:41Ma grazie!! Si si, abito a Cortina da un paio d’anni, prima vivevo nel paese vicino 🙂
federica
5 Maggio 2015 at 8:55O_O bellissime e sfiziose Monica, vien voglia di addentare lo schermo!! buona giornata!!
Monica Giustina
6 Maggio 2015 at 9:30Grazie mille Fede <3
Lisa
5 Maggio 2015 at 13:40adoro i bruscandoli e ne faccio sempre incetta, invece non ho mai assaggiato sia gli agretti che i carletti!
devo provare la tua ricetta!
Grazie
Monica Giustina
6 Maggio 2015 at 9:32Ciao cara! Guarda, io i carletti (schioppetti, sciopetin, sciopetis e chi più ne ha ne metta :D) li adoro, ricordano vagamente gli spinaci, ma più freschi. Gli agretti sono più consistenti ed erbacei e qui mi piace proprio il connubio tra i tre! Grazie mille
speedy70
5 Maggio 2015 at 13:58Adoro queste erbette, e le mini quiche fanno tanto primavera, complimenti, splendida ricetta!!!
Monica Giustina
6 Maggio 2015 at 9:32E’ vero, anche per me le mini quiche sono così fresche e primaverili…grazie!!
batù simo
5 Maggio 2015 at 17:17meravigliose, veramente! io adoro le erbe spontanee noi li chiamiamo: barba dei frati, cujet e luvertin 🙂
Monica Giustina
6 Maggio 2015 at 9:33Mi piacciono le sfaccettature che prendono i prodotti in base al territorio in cui si trovano (anche qui le chiamiamo barbe di frate), perché permettono il perdurare delle tradizioni, dei ricordi e della buona cucina. Bacioni!
Nicol
6 Maggio 2015 at 10:20E io come faccio?
Tra questi palazzoni, le uniche erbe spontanee che crescono sono inondate di smog!
Dovrò accontentarmi del signor fruttivendolo per preparare queste quiche me-ra-vi-glio-se!
Monica Giustina
6 Maggio 2015 at 11:45L’importante è che il signor fruttivendolo sia ben fornito e puoi pappartele tutte, oppure variare sul tema che non fa mai male 😉