Eccoci di nuovo alla sfida per l’MTC, che per il mese di marzo è sul soufflè!
La ricetta di partenza è quella scelta e meravigliosamente realizzata da Fabiana (soprattutto l’infusione di camomilla e l’abbinamento con le pere, mi piace tantissimo), basandosi sul soufflè di Cyril Lignac, famoso cuoco francese classe ’77 che oltre ad avere una stella Michelin, presenta vari programmi di cucina e ha scritto più di 40 (!!!) libri di cucina.
E’ la prima volta che preparo il soufflè, diciamo che la sola parola mi metteva i brividi, anche perché, visto il mio forno anzianotto, era una sfida troppo rischiosa.
Invece mi devo ricredere!
Certo, si può perfezionare, forse riempiendo per 3/4 e non per 2/3, magari capendo di più sui principi di stabilità della cupola cedevole al primo cambio di temperatura, oppure del come mai circa la metà siano venuti belli alti e gonfi, mentre gli altri, seppur in cocotte simili o uguali (sicuramente ora so che invece gli stampi in silicone, troppo lisci per far ‘aggrappare’ la struttura, sono DA EVITARE del tutto) sono crollati o nemmeno cresciuti.
Certo, si può perfezionare, forse riempiendo per 3/4 e non per 2/3, magari capendo di più sui principi di stabilità della cupola cedevole al primo cambio di temperatura, oppure del come mai circa la metà siano venuti belli alti e gonfi, mentre gli altri, seppur in cocotte simili o uguali (sicuramente ora so che invece gli stampi in silicone, troppo lisci per far ‘aggrappare’ la struttura, sono DA EVITARE del tutto) sono crollati o nemmeno cresciuti.
Comunque, ringrazio davvero Fabiana, che, vincendo l’MTC n.36 con un meraviglioso tattoo-strucolo decorato magistralmente con carote intagliate, mi ha aperto un nuovo mondo e mi ha spinto verso una sfida che sembrava più spaventosa di quel che è (per chi non lo sapesse, è il vincitore della sfida all’MTC che decide e propone la ricetta per il mese successivo).
Bene, premessa lunghetta, ma ora vediamo la mia proposta.
Si tratta di un soufflè anch’esso al formaggio, però ho tralasciato lo zola per lasciar spazio ad un formaggio che ultimamente adoro, ossia quello di capra. L’ho immaginato accostato all’ariosità del soufflè, con la sua consistenza un po ‘sbriciolosa’ e saporitissima, così l’ho voluto di media stagionatura, semiduro, compatto ma che si scioglie facilmente.
Mentre vaneggiavo sulle consistenze, pensavo ai vari sapori, da accompagnare e sovrapporre al formaggio, per dargli più equilibrio: il dolce della zucca, reso piccante e profumato da fiocchi di peperoncino e senape di Digione, e una nota amara, data dal radicchio di Treviso tardivo spadellato e acidulo grazie all’aceto balsamico.
Mentre vaneggiavo sulle consistenze, pensavo ai vari sapori, da accompagnare e sovrapporre al formaggio, per dargli più equilibrio: il dolce della zucca, reso piccante e profumato da fiocchi di peperoncino e senape di Digione, e una nota amara, data dal radicchio di Treviso tardivo spadellato e acidulo grazie all’aceto balsamico.
Tanti elementi, tante forme e densità, per un sapore finale profumato, leggero e che si scioglie in bocca.
Qui gli strascichi dell’inverno, del black out, dei due metri e
mezzo-abbondanti- di neve si fanno ancora sentire, ancorandomi ai sapori
di stagione, nella speranza che la primavera, quella vera, arrivi
presto!!
Qui gli strascichi dell’inverno, del black out, dei due metri e
mezzo-abbondanti- di neve si fanno ancora sentire, ancorandomi ai sapori
di stagione, nella speranza che la primavera, quella vera, arrivi
presto!!
Soufflè al formaggio di capra e grani di senape, zucca e radicchio tardivo
Ingredienti (6 persone):
VELLUTATA DI ZUCCA E SENAPE
-olio d’oliva;
-1/2 cipolla;
-300 gr zucca cotta al forno e pulita;
-sale;
-150 ml acqua calda;
-2 foglie salvia;
-1 cucchiaio senape di Digione;
-pepe e peperoncino;
-50 ml panna fresca;
RADICCHIO SPADELLATO
-olio d’oliva;
-2/3 cespi radicchio di Treviso tardivo;
-sale;
-1 cucchiaio aceto balsamico;
-1/2 bicchiere d’acqua;
SOUFFLE’
-300 ml di panna fresca;
-3 cucchiai da minestra di maizena;
-30 g di burro + quanto basta per ungere gli stampi
-6 uova medie (le mie categoria -1, ossia dal cortile della nonna del marito!);
-3 cucchiai da minestra di maizena;
-30 g di burro + quanto basta per ungere gli stampi
-6 uova medie (le mie categoria -1, ossia dal cortile della nonna del marito!);
-1 pizzico cremor tartaro;
-200 gr formaggio di capra semiduro;
-200 gr formaggio di capra semiduro;
-noce moscata, sale, pepe;
-1 cucchiaio grani di senape;
-1 cucchiaio grani di senape;
-parmigiano a sufficienza per ricoprire fondo e bordi degli stampi, circa 3 cucchiai
-2 cucchiai nocciole tritate.
Dopo aver tagliato e cotto la zucca nel forno per circa 40 minuti, pulitela e tagliatela a dadoni.
Tagliate grossolanamente la cipolla e mettetela in una pentola alta con due/3 cucchiai d’olio e fatela rosolare, quindi unite la zucca, salate e dopo 2-3 minuti versate l’acqua.
Mescolate bene, aggiungete la salvia e fate sobbollire per circa 10 minuti, in modo che tutto s’insaporisca.
Mescolate bene, aggiungete la salvia e fate sobbollire per circa 10 minuti, in modo che tutto s’insaporisca.
Prelevate le foglie di salvia, unite la senape e frullate col minipimer. Assaggiate, quindi aggiustate di pepe e peperoncino e unite la panna, mescolando molto bene.
Tenetela calda fino al momento di servire.
Lavate e pulite in radicchio, quindi tagliatelo a quadratini regolari.
Ungete il fondo di una padella con un filo d’olio, mettete sul fuoco e aggiungete il radicchio, salate.
Fate cucinare per 3-4 minuti, quindi sfumate con l’aceto balsamico e fate evaporare, poi unite l’acqua e lasciate intenerire, facendogli perdere parte del sapore amaro.
Quando è bello lucido e non completamente asciutto, spegnete la fiamma e tenete da parte.
Quando è bello lucido e non completamente asciutto, spegnete la fiamma e tenete da parte.
Per la preparazione del soufflè mi rifaccio alla ricetta pubblicata da Fabiana.
Scaldate il forno a 200° e intanto con un pennellino, imburrate abbondantemente gli stampini o cocotte (niente silicone, mi raccomando!), quindi spolverate con parmigiano e nocciole creando uno strato uniforme e coprente e mettete in frigorifero per mezz’ora. Date un’altra ripassata di burro e rimettere in frigo.
Intanto mescolate la maizena con poca panna e portate ad ebollizione la panna restante, unendovi poi il composto maizena-panna (quante volte ho scritto panna???) mescolando energicamente. Abbassate la fiamma e continuate a tenere sotto controllo la massa con una frusta finché non otterrete una bella crema spessa.
Togliete dal fuoco ed unite il burro, sempre mescolando con la frusta, quindi separate i tuorli dagli albumi (tenete questi ultimi da parte) e unite i rossi, uno alla volta, al composto, facendoli di volta in volta incorporare del tutto.
Tagliate a dadini piccoli il formaggio di capra ed unitelo alla massa, insieme a sale, pepe, noce moscata e grani di senape.
Montate a neve ferma gli albumi insieme al cremor tartaro, quindi uniteli al composto precedente, cercando di non farli smontare, ottenendo una crema omogenea e spumosa.
Prelevate gli stampini dal forno, riempiteli per 2/3, spolverate leggermente con parmigiano e infornate per 15-18 minuti, senza mai aprire il forno.
Controllate che siano gonfi e dorati, quindi toglieteli dal forno e serviteli più velocemente di immediatamente, accompagnandoli con un cucchiaio di vellutata di zucca tiepida ed uno di radicchio freddo.
Buon appetito!
16 Comments
Fabiana Del Nero
17 Marzo 2014 at 15:50Dispettosissimi i soufflè….però ne danno di soddisfazioni eh!!!!!
Talvolta addirittura la posizione nel forno fa sì che alcuni crescano meglio ed altri meno, i tuoi mi sembra siano stati piuttosto collaborativi, io me ne sentirei certamente parecchio soddisfatta.
Vedo che hai aggiunto una punta di cremor tartaro al posto del limone, in effetti è una valida alternativa, in fondo…..è un "sale acido" e certamente aiuta la montatura come il limone o l'aceto!!
Certo è che saranno saporitissimi, la scelta del formaggio di capra regala di sicuro una intensa sferzata ai soffici soufflé e la pungenza della senape rende il tutto ancor più interessante…e francese!;))
M piace come hai studiato ed articolato la vellutata e pure l'accompagnamento di radicchio: c'è dolcezza, piccantezza, amaro ed acido, in pratica c'è tutto.
Bello anche il gioco delle temperature, bollente, tiepido, freddo….un'esperienza che vivrei volentieri, subito!!!
Molto brava, mille grazie:))
onecakeinamillion
17 Marzo 2014 at 16:29Che velocità nel commentare! Ottimo giudice 🙂
Si infatti, il mio forno antiquato credo che abbia decretato gran parte dei problemi, ma in effetti mi ha soddisfatta, e il sapore era buonissimo, grazie della ricetta.
Il cremor tartaro è il mio alleato con gli albumi, il Doc. Dario Bressanini insegna!
Grazie a te di tutto, sono contenta ti piaccia!!
valentina-latte dolce fritto
17 Marzo 2014 at 17:41Non so se concentrarmi sul soufflè o sulla vellutata, perché hanno entrambi sapori pienamente nelle mie corde! Mi attira molto l'idea di usare la senape insieme alla zucca, complimenti bella proposta!
Ciao, a presto
onecakeinamillion
18 Marzo 2014 at 8:57Grazie mille…non ci avevo mai pensato, ho voluto provare perchè nella mia testa sentivo già gli aromi, così quando l'ho assaggiata sono rimasta proprio soddisfatta!
Alessandra Gennaro
18 Marzo 2014 at 7:10hai centrato il nocciolo delle sfide dell'mtc: invogliarvi a preparare tutto, anche quello che sembra difficile, approfittando dell'opportunità di avere, ogni mese, un terzo giudice che propone l'argomento su cui è più ferrato. E' per questo che parliamo di una scuola di cucina in cui tutti si impara: ieri è toccato alla esperta in sfoglia da strudel, oggi all'epserta in spufflè, domani chissà: ma la certezza è che quanto ci viene suggerito porti sempre ai migliori risultati possibili.
Quindi, grazie a Fabiana, alla sua competenz e alla sua generosità.
Il resto, però, è tutto opera tua: hai preparato un ottimo soufflè (e non ti preoccupare se son cresciuti in modo diferso: questo è un problema dei forni domestici, che difficilmente scaldano in modo uniforme) con prodotti ben combinati, anche nelle sfumature (i grani di senape, per esempio). Perfetta anche la scelta di una stagionalità tardiva, che tradisce l'amore per certi ingredienti che stanno troppo poco sui banchi dei nostri mercati e delicatissima la salsa, con un bouquet di retrogusti che intrigano e valorizzano il piatto. giochi da poco tempo, ma ogni tua preparazione lascia il segno, negli ultimi MTC: sono davvero contenta, di averti con noi!
onecakeinamillion
18 Marzo 2014 at 8:59Ti ringrazio, i tuoi commenti sono sempre costruttivi e invogliano a proseguire con sempre maggior interesse quello che avete realizzato con l'MTC. Grazie di cuore.
Francy BurroeZucchero
18 Marzo 2014 at 12:01Mi piace moltissimo il tuo soufflé la sapidità del formaggio di capra smorzato dalla dolcezza della zucca e dal radicchio.. una vera genialata! bravissima!
onecakeinamillion
18 Marzo 2014 at 14:36Grazie mille, adoro questo abbinamento!
pâtes et pattes
18 Marzo 2014 at 13:32bravissima, ottimo abbinamento di colori e sapori, complimenti Monica!
onecakeinamillion
18 Marzo 2014 at 14:37Wee grazie!!!
Laura
19 Marzo 2014 at 8:01Ecco la tua meraviglia di Soufflé Monica!
Ero curiosa visto che anche tu hai scelto di usare la zucca… ma l'abbinamento è diverso eppure interessantissimo, un bilanciamento di sapori.. ci vuole maestria nel calibrare bene le dosi e la tua creazione mi pare da assaggiare assolutamente!
A presto..
onecakeinamillion
19 Marzo 2014 at 12:38Grazie mille, gentilissima e w la zucca 😀
๓คקเ
20 Marzo 2014 at 19:03Mi piace l'accostamento dei sapori, contrastanti ma complementari: il formaggio di capra e la zucca, i semi di senape che danno sprint, la salvia che regala il suo aroma, il peperoncino che non guasta mai e l'amarostico del radicchio rosso.
Una grande inventiva per un risultato di tutto rispetto!!!
onecakeinamillion
21 Marzo 2014 at 13:27Grazie, sono contenta di piaccia!
Antonella
22 Marzo 2014 at 11:53adoro la zucca e il radicchio…e anche il formaggio di capra…quindi adoro in toto la tua ricetta!! Complimenti!!!!
onecakeinamillion
24 Marzo 2014 at 8:06Bene mi fa piacere, spesso gli abbinamenti più classici riescono bene anche in un piatto così particolare!